Salone della CSR: il racconto dell’evento. Prospettive di sostenibilità, tra forma e direzione

“Rinascere sostenibili”, questo il titolo della nona edizione de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale tenutosi a Milano in Università Bocconi il 12 e 13 ottobre 2021. Un titolo senza dubbio attuale, che richiama lo stato d’animo di ognuno di noi, la voglia di riprendersi il futuro. Ma indica anche il percorso per farlo: la strada della sostenibilità. Rinascere vuol dire anche ritornare a fare qualcosa che si faceva prima della pandemia, come gli eventi in presenza. Titolo dell’evento che dice qualcosa dell’evento stesso quindi, realizzato in un format ibrido presenza-online. Sebbene ancora non sia la stessa cosa e le mascherine non aiutino l’incontro e le relazioni è un primo passo importante.

Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale – Università Bocconi di Milano

Ma torniamo al discorso principale: la sostenibilità e le sue espressioni portate all’attenzione durante l’edizione del Salone.

Alle 9.30 di martedì 12 ottobre la maratona ha inizio: tanti i dibattiti, i panel tematici e le occasioni di confronto. Moltissimi i temi e gli spunti di riflessione emersi durante i due giorni di evento. Non c’è tempo (da perdere), nemmeno per pranzare. Le sessioni sono serrate e gli unici momenti di “passaggio” sono fra un panel e l’altro e quando si incontra qualche collega o ci si ferma a parlare con i relatori.

Impossibile riuscire a seguire tutto. Tuttavia grazie all’introduzione dell’utile tecnologia delle cuffie wireless (che permettono non solo di ascoltare senza nessun disturbo acustico, ma anche di cambiare agilmente “canale” e quindi dibattito) è possibile spaziare e ascoltare ciò che interessa di più. Sei sono i macro temi scelti per questa edizione: ambiente, persone, filiera, territorio, governance e finanza.

Durante un panel di discussione del Salone

Ma veniamo ora ad alcuni degli argomenti seguiti più da vicino e alle considerazioni emerse.

CAMBIAMENTO CLIMATICO: molti i panel dedicati a questo tema affrontato in modo trasversale in differenti macro ambiti presenti nel programma: partendo dall’ambiente, andando per il territorio e la filiera e finendo con la finanza. A prescindere dai tecnicismi e dalle soluzioni prospettate appare evidente un senso di estrema urgenza, ci troviamo nel bel mezzo di un’onda di trasformazione e della quale non sappiamo quali conseguenze porterà. Importante è quindi agire subito e a lungo termine. Ci vogliono entrambe le componenti, focus e obiettivi a breve termine e lungimiranza per il futuro che ci attende. Le organizzazioni, come gli individui devono essere pronti e disposti a cambiare le proprie abitudini (in questo senso puoi leggere l’approfondimento nell’articolo sul cambiamento climatico uscito la scorsa settimana). Transizione ecologica che inevitabilmente avrà notevoli conseguenze sociali e sul lavoro. Tuttavia vi è un approccio alla base di tutto: innovare non è un costo ma un investimento. Un concetto semplice ma che racchiude il senso dell’azione presente che guarda al futuro.

COMUNICAZIONE E RENDICONTAZIONE: non a caso vengono analizzate insieme. Oggi non si può comunicare senza rendicontare. Non si può parlare di sostenibilità in modo generico senza avere a supporto dati, evidenze e azioni concrete. Quasi tutti si trovano d’accordo su questo. Ma se da un lato la comunicazione non può prescindere dalla rendicontazione il rischio che si corre (soprattutto in prospettiva) è un appiattimento della discussione e perdita di distintività comunicativa. Le richieste normative e le tecniche di rendicontazione si sono affinate col tempo e si sta andando sempre di più (fortunatamente) verso standard internazionali e uniformi. Questo però non aiuta a raccontarsi, a far emergere le peculiarità e gli aspetti distintivi delle azioni di ogni organizzazione. Questo è un tema molto importante perché se è fondamentale che la comunicazione sia supportata da basi scientifiche non bisogna mai tralasciare l’aspetto empatico e di coinvolgimento, essenziale per poter “portare a bordo” sempre più attori.

LAVORO: Il lavoro sta cambiando, vi sono in atto trasformazioni importanti nelle aziende, che non riguardano solo i mutamenti dovuti allo smart working. Si tratta di processi di consapevolezza all’interno delle aziende, per essere più competitive ed attrattive, ma soprattutto a misura di persona. L’attenzione alla persona prima che al lavoratore è un concetto che ricorre in più interventi. Le nuove generazioni scalpitano e sono quelle più in grado di portare un valore aggiunto, ma tuttavia faticano molto a entrare nel mercato del lavoro. Questo è un tema fondamentale, che chiama in causa anche ambiti fra cui la politica. Un altro tema rilevante però è la ‘cura’ di chi è già dipendente, molte aziende si stanno muovendo attivamente in questo senso. Garantire formazione, concedere spazio alla creatività e stimolare l’intraprendenza, favorire determinati stili di vita, coinvolgere nelle scelte, valorizzare le componenti umane oltre che professionali. È una grande sfida di CSR, perché senza il coinvolgimento degli interni è difficile ottenere qualsiasi tipo di risultato.

CSR, COINVOLGIMENTO DELLE PMI: E proprio di coinvolgimento si parla anche quando si affronta il tema delle PMI. Tante le citazioni e i richiami a quelle che vengono definite (in modo forse un po’ generico) in termini di sostenibilità “le grandi assenti”. Badiamo bene, sono più che giustificate. E non solo ultimamente dal Covid che ha esasperato le difficoltà da parte delle PMI nell’investire in CSR. Ci sono anche i minori obblighi normativi, gli aspetti culturali e di tradizione, le difficoltà nell’avere competenze interne e di pianificare in modo strategico, di tradurre gli obiettivi secondo le proprie possibilità. Un altro problema emerso è che spesso si fa CSR ma senza consapevolezza o non si racconta bene, si fa in modo disorganizzato. Serve il contributo di associazioni, tecnici, professionisti, comunicatori. È necessario che le PMI vengano guidate e supportate nel percorso verso la sostenibilità. È la sfida del presente e del futuro. Perché, parliamoci chiaro, senza PMI la transizione (di cui sopra) non si fa.

L’evento CSRnatives sulla sostenibilità raccontata sui social. Merita una nota particolare il panel organizzato dal gruppo eventi del network, evento conclusivo di un percorso di dirette social realizzate durante il 2021 con giovani divulgatori della sostenibilità. Un tema molto attuale e un dibattito interessante che invito a guardare (insieme a tutti gli altri panel) sul canale Youtube o sul sito web del Salone.

Il Salone è stato anche occasione di confronto e networking fra pubblico e relatori e fra professionisti e addetti ai lavori. È stata un’importante occasione per ristabilire relazioni umane oltre che professionali e per parlare di progetti e prospettive future. Un modo per rendere l’azione sostenibile sempre più concreta e collaborativa.